Breve e solo moderatamente errata storia parziale della programmazione.

Tutto quello che avresti voluto dimenticare sulla scienza e l’arte che ha cambiato in peggio il tuo mondo, la tua vita e tutto il resto. Parte prima, dall’ottocento e uno agli anni ‘80

exedre
12 min readJan 29, 2017

Corre l’anno 1801, è appena nato il Regno Unito (di Inghilterra e Irlanda messi assieme), Thomas Jefferson sostituisce John Adams come presidente degli Stati Uniti, Spagna e Francia vanno a fottersi il Portogallo per via di certe arance, Peppe Piazzi a Palermo scopre Ceres (non la birra, l’asteroide, il primo mai scoperto) e Napoleone, non Mussolini, fa il concordato con la Chiesa Cattolica decretandola religione di stato (dei francesi post-rivoluzionari, con buona pace della Vandea, non degli italiani con buona pace di Mazzini, dico). E tutto inizia così.

Joseph Marie Jacquard

Joseph Marie Jacquard inventa il telaio automatico comandato da un meccanismo a schede perforate. Ha il successo che si merita: nessuno. I filatori scioperano, i tessitori lo ricorrono per le strade, e le reazioni su Facebook non si sprecano in cuori, ma piuttosto in picche.
Fu solo l’ultima delle sue invenzioni fallimentari. Napoleone mette l’intera città a controllare il brevetto e assegna a Jacquard una pensione di 3000 franchi purché smetta di inventare altro. Più chiaro di così…

Lady Ada Lovelace

Passano quarant’anni e Lovelace (non Linda la pornostar, ma Ada la figlia legittima di Byron —che è il poeta romantico non il pokemon) scrive il primo programma della Storia con la esse maiuscola che ha solo il trascurabile inconveniente di non avere alcun computer su cui farlo girare.

Diamine!

Charles Babbage

Sembra che l’Ada abbia saputo che un tal signor Babbage, Charles Babbage, avrebbe adattato il telaio automatico a schede perforate di Jacquard per fare i calcoli algebrici e lei, per portarsi avanti con il lavoro (io odio le secchione!), avrebbe punzonato sulle schede un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli pronti per essere eseguiti. Ne venne fuori tutto un caso: Babbage non voleva costruire il calcolatore a schede perforate per non dare ad Ada la soddisfazione di essere la prima a usarlo e lei lo chiamò «Villanzone!» e andò a nascondere il programma nel bagaglio del nonno di Hollerith che stava partendo per l’America. In un’intervista al Huffington Post, Babbage disse che era lui il vero inventore dell’algoritmo il che dette il via a tutto un movimento pre-femminista di boicottaggio delle macchine calcolatrici che ancora non esistevano. Da questo discende la poca presenza delle donne nel campo della programmazione. A parziale scusante del Signor Babbage, che infiniti lutti addusse ai programmatori, bisogna pur dire che Ada Lovelace era una matta squinternata che avrebbe meritato un TSO seduta stante, giusto per capire il tipo si pensi che era solita elencare le proprie qualità in questo modo:

Primo: grazie a qualche particolarità del mio sistema nervoso, ho percezione di certe cose, che nessuno ha […];
Secondo: — le mie enormi facoltà di ragionamento;
Terzo: […] la forza non solo di dedicare tutte le mie energie e la mia esistenza a qualsiasi cosa scelga, ma anche di applicare a qualsiasi soggetto o idea un grande apparato ricavato da ogni sorta di fonti apparentemente irrilevanti ed estranee. Posso concentrare i raggi da ogni angolo dell’universo in un grande punto focale.”(da James Gleick. “L’informazione.”)

E ho detto tutto.

È il 1888 e un giovane Herman Hollerith scopre tra le vecchie carte del nonno una rettangolo di cartoncino bucherellato.

Herman Hollerith

Rimane sette settimane in meditazione per cercare di capire cosa fosse e poi dice: «Ach, so!» e realizza le prime statistiche della popolazione Americana usando un sistema automatico. Non conta i nativi americani, che hanno anche il trascurabile problema di essere genocidati di giorno in giorno in quel periodo, ma il sistema fa meno errori di quanto non faccia normalmente un software statistico nelle mani di uno economista laureato al giorno d’oggi. All’inizio del ‘900 incontra Morgan, un avventuriero guerrafondaio che organizza eserciti mercenari in Sud America. Per farlo in grande fondano la IBM, ma questa è un’altra storia.

Giungiamo così al 1914 quando Nikola Tesla inventa ogni possibile linguaggio di programmazione che potrà mai essere inventato.

Nikola Tesla.

Purtroppo dimentica di registrarlo nei suoi famosi quadernini delle invenzioni e inizia ad occuparsi di trasmissione dell’energia nel vuoto, di previsioni metereologiche e dell’uso delle Fisherman Friends nel cunnilingus, unica cosa in cui ottiene un brevetto (non il Nobel perché, si sa, non si vuole concorrenza alla dinamite da quelle parti). D’altronde, se Nikola Tesla viene interpretato da David Bowie, quale donna potrebbe mai sottrarsi a quest’esperimento? Il mondo, comunque, non saprà nulla dei linguaggi programmazione inventati da Tesla.

Delle Fisherman Friends invece sappiamo tutto. Meglio così.

Finalmente arriva il 1936 quando in Inghilterra Alan Turing inventa ogni possibile linguaggio di programmazione che potrà mai essere inventato ma l’FBI, la CIA, l’NSA, l’ANAS, l’AISCAT, l’ANICA-AGIS, e il Commissario Basettoni complottano per zittirlo.

Alan Turing

Turing è podista, pederasta e matematico e ha appena inventato un test per scoprire altri omosessuali nelle feste solo facendo domande innocue per poi corrergli dietro e con matematica certezza portarseli a letto. L’omosessualità al tempo era condannata quindi il Test di Turing divenne ben presto uno scandalo. Lui ammorbidì la cosa dicendo che aveva inventato l’Intelligenza Artificiale, ma si sa gli omofobi brillano solo per Stupidaggine Naturale e lo ammazzarono facendogli mangiare la mela avvelenata di Biancaneve. Il mondo, comunque, non saprà nulla dei linguaggi programmazione inventati da Turing.

Turing però aveva fatto un tour mistico in America qualche anno primo e, sempre nel 1936, Alonzo Church, che con un nome così solo il Circo Barnum gli dava un lavoro da clown, inventa ogni possibile linguaggio di programmazione che potrà mai essere inventato e lo chiama lambda-calcolo. Gli americani, che sono terribilmente sciovinisti, non gli perdonano l’uso dell’incomprensibile parola greca lambda. Scoppia tutta un’infinita polemica su Slashdot, se lambda giacesse a Broadway prima o dopo della Genesi, ma alla fine nessuno prende in considerazione il lambda-calcolo. Il mondo, quindi, non saprà nulla dei linguaggi programmazione inventati da Church.

Ecco i fantastici anni ’40 e un sacco di computer sono programmati cucendo le primitive ad una ad una sui nuclei di ferrite.

I veri programmatori sono sartine

Ma la vera ragione per cui si adotta questa tecnica è evitare la guerra di religione tra vi e emacs a dispetto del fatto che questi due programmi non siano ancora stati scritti. Non ci si riesce.

E arriva così l’anno 1957. Per non far la figura dell’ignorante dirò che nel 1957 iniziano le trasmissioni di Carosello sulla RAI, viene pubblicato On the Road di Jack Kerouack, Paul McCartney e John Lennon pomiciano la prima volta in una chiesa di Liverpool e, in veste anticomunista, i Carabinieri circondano la Repubblica di San Marino e, visto che si trovano da quelle parti, anche l’Italia in Miniatura vicino Rimini che non si sa mai. In risposta l’URSS lancia nello spazio Laika, la cagnetta non la macchina fotografica.

Questo è l’anno in cui Backus in IBM inventa il FORTRAN, tanto per continuare a parlare di cagnette.

Giacinto ‘Marco’ Pannella e Eugenio ‘Barbapapà’ Scalfari

Dopo c’è l’anno ’58 e John McCarty inventa il LISP dopo un viaggio in Italia. In quell’anno Giacinto ‘Marco’ Pannella e Eugenio ‘Barbapapà’ Scalfari si candidano assieme alle elezioni politiche e durante i comizi elettorali residuano talmente tante di quelle parentesi aperte che il povero McCarty è obbligato a portarsene una carrettata dietro e ad inventare un linguaggio che fa un tale smodato uso delle parentesi per tentare di riequilibrare l’utilizzo collettivo delle parentesi dell’umanità.

Da un comitato di progettazione di cammelli, nello stesso anno ’58, viene rilasciato un linguaggio con ben tre sintassi, il cosiddetto IAL, che venne subito abbreviato in ALGOL. Una sintassi era stata realizzata per i programmatori, un’altra per i manager e l’ultima per non far capire le cose ai sovietici. Era così intricato e incomprensibile che Tony Hoare disse:

«ALGOL fu un grande progresso sui suoi successori»

non molti capirono, lì per lì, cosa significasse, ma a vedere i linguaggi successivi sappiamo che aveva ragione. I sistemi Burroughs vennero programmati direttamente in ALGOL da San Dijkstra in persona, il che non impedì alla società di fallire ma non prima che il rampollo di famiglia sperperasse tutti i soldi in alcol, droghe e donne guadagnandoci un premio Nobel per la letteratura o morire di cirrosi epatica sparando alla moglie per fare un gioco cretino, o forse era il nipote, ma diamine si chiamavano tutti uguale questi Burroughs.

Edsger Dikstra disse: «Il COBOL incricca la mente e il suo insegnamento dovrebbe essere trattato come un affronto criminale»

L’anno successivo è il 1959. Fidel prende la baia dei porci. Luna-3 fotografa the Dark Side of the Moon, il satellite non l’album dei Pink Floyd, il Dalai Lama fugge dal Tibet e la Volvo introduce le cinture di sicurezza. Incurante di tutto ciò viene immessa sul mercato la prima Barbie: è Barbie nonnetta general-maggiore della US Navy, Grace Hopper, che inventa un nuovo linguaggio di programmazione: il COBOL. Dijkstra in vena di gentilezze dirà: «Il COBOL incricca la mente e il suo insegnamento dovrebbe essere trattato come un affronto criminale». Nel Celebrity Deathmatch che ne seguì Grace Hopper finì Dijkstra a RANDellate.

Grace Hopper ha inventato il COBOL

Nel 1964 in cerca di qualcosa più semplice da fornire a chi non avrebbe comunque imparato a programmare un computer, in un WC di Stanford, viene casualmente rinvenuto il BASIC e nessuno lo ha mai sollevato da lì, (qualcuno però gli dipinto sopra vignette sconce per farlo diventare Visual).

Martin Richards

Nel 1966 Martin Richards scrisse il BCPL, un linguaggio così noioso e contorto che ha due soli pregi. Uno: è il predecessore del B a sua volta predecessore del C a sua volta predecessore del D, ad E non è ancora arrivato nessuno, ma esistono F, R e Z la formica. Due: non si sa come l’AmigaDOS era scritto in BCPL, motivo per cui non rilasciava le risorse, faceva a cazzotti con Intuition il sistema di windowing e in ultima analisi era causa di tutte le Guru Meditation. Una cosa che i programmatori Amiga ancora non si spiegano. Ma perché diamine il BCPL?

È il 1972 e Dennis Ritchie semplifica il BCPL per realizzare il primo virus della storia: Unix. Nasce così C. Anche i Beatles celebrano la cosa pubblicando la loro più famosa hit re-intitolata “Let it C”. Yoko e John Lennon litigano furiosamente e lui la lascia per la segretaria di 15 anni più giovane ma poi ritorna sui suoi passi e Yoko assolda un balordo per farlo fuori, ma questa è un’altra storia.

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Bisogna aspettare gli anni ’80 perché venga fuori qualcosa di significativo e infatti Alan Kay crea Smalltalk allo XEROX PARK, che è come un Luna Park del futuro ma pagato coi soldi dalle fotocopie. Inventa la programmazione orientata agli oggetti. È tutto un nuovo concetto di programmazione. I programmi Smalltalk sono oggetti e se gli chiedi di cosa sono fatti gli oggetti, Alan risponde: «di oggetti». Ok… e gli oggetti di che sono fatti? «Senti bello — dice Alan— sono oggetti fatti di oggetti fatti di oggetti tutto così fino in fondo, quando ad un certo punto trovi Atlante che regge sulle spalle l’intera volta celeste. Fatta di oggetti ovviamente».

Adele Goldberg

L’unica che ci capisce qualcosa è Adele Goldberg e la cosa che sicuramente capisce è che è bene non farlo vedere a Steve Jobs. I manager in cravatta della Xerox però le ordinano di farglielo e Jobs si porta via tutto e ci fa un sacco di soldi copiando di sana pianta tutto nel Macintosh.

Lei comunque scrive il più bel libro di informatica mai pubblicato sull’implementazione di un linguaggio di programmazione, Smalltalk-80. Billboard la scambia per Kate Bush e la piazza al numero uno della Top Ten del Pop britannico.

È il 1983 quando all’interno del dipartimento della difesa americano un gruppo di buontemponi crea nel corridoio uno scherzo di concorso per la realizzazione di un linguaggio in onore di Linda Lovelace, la pornostar non la pazza all’inizio di questa storia, chiamato Algola Profonda. Senza rendersene conto, la segretaria del piano, che non ha una vasta cultura cinematografica ed è pure bruttina, pubblica tutto. Per correre ai ripari tirano in ballo Ada Lovelace e cercano di metterci una pezza. La verità è che nessuno si accorge che fosse uno scherzo e sono trent’anni che stanno ancora a capire le specifiche di quel linguaggio nato per beffa chiamato appunto ADA.

In quello stesso anno i servizi segreti tentano di sviare le tracce della toppa che ha preso il governo federale con la pubblicazione delle specifiche di ADA. Assoldano un comico danese che fa uno stand-up per ridicolizzare il linguaggio più in uso al momento, il C. Il problema è che i programmatori credono che quelle battute di spirito siano un vero linguaggio e lo stesso comico capisce che può prendere tutti in giro riciclandosi come programmatore dell’AT&T.

Nasce così il C++ e Bjarne Stroustrup smette di calcare i palcoscenici e diventa capo del settore di ricerca sui linguaggi di programmazione dell’AT&T. Opportunamente l’antitrust americano decide che l’AT&T deve suddividersi in tanti pezzetti. A seguito dell’imposizione di ADA come linguaggio per le commesse federali, il C++ diventa il linguaggio più usato nelle commesse federali. Il che denota se non altro un senso dell’umorismo alquanto british anche negli americani ancorché perculati da un danese.

Nel 1986 Brad Cox e Tom Love (da non confondere con Brandy Love e Tom Cox, rispettivamente pornostar e autore comico) fanno il colpaccio della loro vita e inventano il linguaggio che oggi è il più usato nel pianeta: Objective-C. Objective-C è come il C, solo che procrastina le allocazioni quando proprio non ne può fare a meno in questo modo neppure lui sa che cosa sta allocando. Diventa il linguaggio preferito da Steve Jobs che paga alla società di Cox e Love 5$ per ogni device che lo usa che avrebbero reso fantascientificamente ricchi Cox e Love se non si fossero venduti la società per quattro spiccioli a… Steve Jobs. Drago di un uomo!

Larry Wall

È il 1987, Papa Giovanni Paolo II sta ultimando l’enciclica Sollicitudo Rei Sociali e Larry Wall, che è cattolico, in un raro momento di illuminazione divina lancia in aria il gatto che atterra sulla tastiera saltando come un forsennato. Wall guarda il risultato e capisce che, vabbé a Mosé ha dato le tavole della legge, a Noé l’arca dell’alleanza, a lui minimo minimo gli è toccato il linguaggio di Dio e, da quell’intrico senza senso, nasce il Perl.

Si chiude così la prima ardita parte della nostra storia di programmatori, proprio quando Francesco Salvi ha due singoli in hit parade, il mondo si commuove per il salvataggio del soldato Ryan, Vanna Marchi impazza nelle TV locali e Antonio Ricci porta Eva Robin’s e Moana Pozzi a dare una botta di vita alla TV nazionale. Un giorno anche la programmazione sarà nazional-popolare e quel giorno io sarò morto.

< Breve e solo moderatamente errata storia particolare della programmazione: parte prima>

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ringraziamenti: Graesanus per il continuo sostegno e DyslexisAtheist per le idee e C.T. per suggerimenti e correzioni

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